Autor: P. FROYS |
Localización
y transcripción: Carla Tronu |
COPIA D'VNA LETTERA SCRITta da Luigi Froys, della Compagnia di Iesu nel Collegio di Malacca à.7.di Gennaio 1556.agli fratelli di detta Compagnia, del Collegio di Santo Paolo in Goa.
LA GRATIA ET AMORE ETERno di IESV Christo.S.N.accenda in noi gli desiderii
della sua imitatione. Amen.
ECCO charibimi fratelli cominciano adessere vditi li vostri continoui gemiti
e lagrime auanti Iddio. N.S. s'è dato principio tanto da voi disiderato
à dilatarsi questa pianta della Compagnia e estendersi l'odor suavissimo
della legge Euangelica in quel grande imperio della China. Per le naui che di
qui vltimamente partirono v'hò scritto diffusamente il successo del viaggio
del Padre Melchior nugnez, insino à ta*to che nella Carauella qui pigliata,
s'imbarcò per la China nel Galeone di Fra*cesco Toscano. Dopoi essendo
tutte le naui dette partite, condusse Iddio.N.S. à questo porto di Malacca,
la vigilia della Epiphania vna naue della China, con nuoue tanto prospere del
Giappon, qua*to si potesse disiderare, et perche il P.Gaspar vilella si rimette
nella lettera che vi scriue, all'altre, che porta il fratello Antonio paez,
ilquale non potrà qui arriuare auanti otto ò dieci giorni; mi
risolsi in questo nauilio, che damattina si parte per Coroma*del, darui auiso,
di quello, che mi sono informato, acciò che di là per terra vi
si ma*di; hauendomi offerto vn'amico della Compagnia di spedirui subito vn messaggiere.
Et perche è poco il tempo, che ho (p.48)
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di scriuere, piglierete da me Fratelli Charibimi il desiderio, che mi resta
di scriuerui più diffusamente se vi fusse l'oportunità. Raunate
tutte le naui di Portughesi nella China, si fermono in vna Isola chiamata Campachao,
doue i marcatanti accommodorno sue stanze per negociar; e i nostri fratelli
nella medesima Isola, vna Chiesa, doue ogni di si diceua messa: e vi era gran
frequentatione di confessioni, per raunarsi li presso à quatro ce*to
portughesi. Il Padre.M.Meichior s'allogiò sempre con Egidio di Goes,
nella sua naue: et veniua in terra à dir messa. Il Padre Gaspar Vilella
allogiaua nel Galeone di Francesco Toscano, con nostro fratello Stefano di Goes;
e il sagrestano e fanciulli che menauano della dottrina christiana: et nostro
fratello Antonio Diaz nel Galeone d'Antonio pereira : e Ferrante Mendez con
Antonio Paez nostri fratelli alloggiorno in terra à canto della Chiesa,
per accommodar li Sacerdoti che la veniuano per dir messa.
Ricordobi il.P.M. Melchior di quanta fatica haueua durato il nostro benedetto.P.M.Francesco
per poter entrar in quella popolosa Citta di Cantaon, morendo in questo desiderio
nell'Isola di San Coaon. E vedendo offerirsegli co*modita d'entrare in detta
città; per che erano d'accordo co* li Portughesi con certi fatti tra
loro, si risolse d'entrar in quella insieme con Luigi de Almeyda Capitano d'vna
naue, molto conosciuto dalli Chini: e menò seco nostro fratello Stefano
di Goes co* animo de lasciarlo nella terra, seui vedesse dispositione; accio
potesse imparare la lingua.
Si fermorno là tutto vn mese, vedendo la capacita della gente, il gouerno
della terra, e costumi del popolo: e altre cose di grande ammiratione in quella
città. Hebbero (p.49)
licenza il.P.Melchior e Luigi di Almeida solame*te dal Mandarino di Cantaon
(cosi si chiama il gouernatore) per parlar con Matthio de Brito che è
vn gentil huomo portughese, che con due altri staua prigione lì. Lo leuorno
fuori della catena molto disfatto, e afflito, tutto carico di ferri con le manette
alle mani, e cathene alli piedi, e dal collo gli pendeua vna tauola sopra il
petto, in segno di morte. Si rallegrò pur molto con la vista del.P.Melchior
piangendo molto con lui; e volse Iddio.N.S. che per gli prieghi del detto.P.
e di Luigi d'Almeyda, il Vicere di Cantaon comandò fusse alleggerito
di quel gran peso di ferri et il mancò fuori della prigione, in casa
d'un mercatante; doue etiam staua il.P. Melchior con l'altro fratello. Sono
i chinesi ta*to inuechiati nell'abominationi e peccati, suoi, che non c'è
in loro notitia alcuna, ne consideratione della creation del monmdo; anzi si
persuadono sia ab eterno: e s'inchinano molto all'opinione delli Epicurei, tenendo
il ve*tre per Dio, e ponendo la somma felicità nelle delettationi sensuali.
Dicono che non ci è altro, che viuere; e morire: e che nella morte si
finisce il tutto nell'huomo; tengono per padre l'usura, e per madre l'horre*da
e abomineuole libidine. Non hanno limite, ne ordine nel mangiar. Et accio siano
piò inchinati à tutti li peccati mortali, ma*giano più
di sette volte il di. Questi e altri molti particolari, mi referì vn
figliuolo spirituale delli nostri padri che là stettero, ilquale venne
in questa naue, e conuersaua con loro intimamente. Fra l'altre cose mi diceua,
che andando il.P. Melchior per la Città, giunse ad vn tempio molto sontuoso,
doue trouò vn Caziz ouero sacerdote delli Chinesi; et disidera*do dargli
alcu*a notitia d'Iddio, cominciò à disputar (p.50)
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seco. Lui come s'ha veduto constretto à rispondergli disse, che l'ufficio suo, era far'in quella casa oracione per li morti, e che non sapeua più, che lo pregaua lo lasciasse stare. Se n'andò all'hora il Padre lasciando al morto sotterrar li morti suoi; e finito questo mese, sene venne alle naui per visitare il suoi e dir alcune messe, domandando con grande instanza à Dio.N.S. volesse illustrare quelli, che andauano in tanta oscurità; manifestando il sole di verità et giustitia, à quelli, che habitauano nella regione e ombra della morte. Et inuocando il fauor diuino, sene tornò vnaltra volta à Cantaon, doue si fermò vn altro mese ò più: e haueua commebione dalli Portughesi di dar mille e cinquecento ducati di riscatto per Matthio di Brito; ma il vicerè mai volse, dicendo che aspettaua risolutione dal Re, per la quale intendesse la sua volonta sopra'l detto Matthio. In questo mezzo volse la diuina bo*tà dar occasione d'hauer maggior speranza a questo buono speculatore di tanto numero d'anime; mouendo vn gra* Caziz letterato e di molta auttorità à voler tener dispute publiche con lui. Si rauorno da trecento huomini ò più, fra li quali erano molti letterati Chinesi, per essere giudici della disputa, laquale si comminciò con grande sodisfattione delli circonstanti, per vdir le cose marauigliose d'Iddio, e della creatione delle cose visibili, e inuisibili; della consideratione de quali tanto erano remoti, e alieni. Si seccò la fontana della dottrina del Caziz nella prima sua risposta, e trouandosi tanto confuso, senza veder come potesse defendersi; riputando esser meglio non aspettar il fine, nelquale perdesse tutto'l suo credito, e auttorità, sputando quasi nel viso sel padre con vn furore grande, disse voltandolgi le spalle, el diauolo (p.51)
portò quà quest'altro diauolo, per disputar meco. I Chinesi come
hanno veduto che sen'andaua; cominciorno con alta voce à farsene beffe
del suo Caziz e burlarsi di lui. Et in questo modo cominciò l'eterno
Iddio à manifestarse alli Chinesi, e ben che segl'habbia monstrato al
quanto pellegrino, spero che sarà per causare in loro maggior desiderio,
e anche perche.Il.P. Melchior non era mandato all'hora, se non alle pecorelle,
che periuamo della prouincia del Giappo* Pur lui cominciò à piantare;
venirete voi fratelli, et righerette; e Iddio darà l'incremento, acciò
sia dilatato molto il suo santibimo nome conosciuto, venerato e glorificato
in quelli grandi paesi. Ne vi sbigottiate di non vedere in loro in questo primo
scontro conuersione; p* che il fuoco che molto presto si accende, come quello
delle paglie, non è permanente. Come inuocherano à chi mai han
creduto? Come crederanno se non hanno vdito? Come vdiranno se non gli farete
mandati per predicargli? Ecco il tempo disiderato; le porte aperte, passate
le maggiori difficultà d'entrare nella terra. Et quantunque delli suoi
antichi costumi, para cosa difficile separargli, il fuoco del amor diuino, che
mollificò l'arrogantia delli Giapponesi, e gli sottomesse al suaue giogo
dell'immaculata legge Euangelica, farà la medesima operatione in quest'altri
che naturalmente non sono ta*to indomiti. D'altre molte cose mi parlò
quest'huomo, che là accadettero; le quali pensaua lui douebino venir
scritte nelle lettere che porta il fratello Antonio Paez.
Essendo venuto il tempo della motione di venti per Malacca (benche tardi per
trouar le naui dell'India) era. P.Melchior quasi imbarcato in questa naue con
alcuni fratelli, per venirsene quà, mandando nel Giappon il.P.Gaspar
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Vilella dalla China con qualche co*pagno. Volse pur Iddio condurui in questo mezzo, la naue di Duarte de Gamma, che era in Giappon laquale giunse con la merca*tia più prospera e migliori nuoue della christianità di quelle bande, che si poteuano sperare. E molto grande il concorso di gente che di tutte le bande del Giappon, per la bontà diuina, viene doue stanno i nostri padri à riceuere la fede. Mi han detto li portughesi di questa naue, che'l principale Gouernator d'Amanguchi; il quale è vn'huomo molto vecchio, per nome Naitondo s'era fatto christiano con due figlioli suoi. Et è tanto gran Signore che adogni tempo tiene dieci milia huomini di guerra seco. Dicono che questo subito che si fece christiano, inginocchioni con le mani leuate, e gl'occhi posti nel cielo, doma*dò à Iddio.N.S.che poi che era di tal'età, e l'haueua condotto à tanto buono stato, che lo volesse tirar à se di questo mondo; quantunque di questo non sia stato essaudito, come si crede, per maggior bene. Un'altro Gouernatore si fece christiano con trecento anime di sua famiglia. Vn'altro signore molto grande (non mi sanno dir di qual regno sia) si conuertì anchora, e opera Iddio per lui cose ammirabili in molto breue spatio di tempo impara molte cose; e come pare aiutato di gratia infusa d'Iddio; s'è venuto tanto ad empire d'amore e cognitione d'Iddio; che non cessa di domandar à quelli nostri padri, gli diano licenza d'andar per tutti li deserti e terre del Giappon, etiam alli Regni, che stanno molto discosto per dinuntiare la legge Euangelica, e la redentione del mondo. La comu* voce de tutti gli huomini che della China vengono, è che fa Iddio.N.S.per lui e per altri molti, che troua degni istromenti, euidentibimi miracoli, come nella primitiua Chie- (p.53)
sa, per più Confirmatione, e saldezza di quelli, che si conuertono;
e manifestamente dicono ,che danno vista alli ciechi, fanno vdir li sordi, parlar
li muti, Caminar li zoppi; e sanano infirmità contagiose, co* imposotion
delle sue mani. Quell'ultimo signor hà vn fratello, il più peruerso
che sia nel Giappone, molto nimico delle cose d'Iddio, e quando troua tempo
disposto per poterlo fare senza essere veduto, perseguita etiam con li sabi
li nostri.
Subito che Duarte de Gamma annuntiò nel Giappon come il.P.M.Melchior
con molti compagni staua in Malacca per passar da loro con ambasciate e altre
cose per lo Re della terra; Potete considerar fratelli caribimi la spirituale
consolatione, che haueranno hauto i nostri fratelli, che quiui stanno, essendo.4.ò.5.anni
che non haueuano riceuuto alcuna nuoua della Compagnia, e à tutti gli
christiani si stese la medesima allegrezza, e anche insino alli Rè, benche
gentili: e vno di loro scrisse subito vna lettera al. P.M. Melchior della sodisfatione
, che haueua riceuuto, intendendo la sua venuta, e le sue lettere e vertù:
e che lo pregaua, che con la maggior breuità che potesse, seguitasse
el suo viaggio, dandogli speranza con la sua venuta si farebbe christiano. Il
signor nostro, come è sommamente misericordioso, e con la sua prouidenza
applica li mezzi di loro co*seruatione à tutte le cose, ordinò
nel Giappon vna cosa di gran seruitio suo. I Giapponesi naturalme*te nella scientia
della medicina si tengono per gli più esperti del mondo; ma della chirurgia
non sen'intendono. Desiderauano molto quelli Padri nostri qualch'vno cje sen'intendesse,
per lo gran danno che nella sanità patiscono i poueri, non troua*do che
gli sappia curare, e per questo portò seco (p.54)
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di quà il nostro fratello Antonio Diaz molte ricette et medicine, con l'ordine in scritto, da cerusici per quiui essercitarsi in questa opera di misericordia. Pur meglio hà proueduto Iddio; che nella naue di Duarte di Gamma andaua vn giouane assai prattico nella chirurgia, e buon latino, per nome Luigi d'Almeyda, ilquale haueua del suo quattro ò cinque milia ducati. Questo giouane mosso d'Iddio.N.S. e condolendosi di veder tanti bisognosi, e abandonati molti poueri christiani amalati, volse fermarsi in Bungo; e fece vno spedale a spese sue; doue raccoglie li poueri e li cura con grande charità. Come etiam hauerete inteso per le lettere del. P.M. Fra*cesco di santa memoria. I Giapponesi honorati, ma poueri, hanno questo errore; che subito che gli nascono figliuoli, gl'ammazzano; e le donne, che aiutano à partorir, li mettono subito il piede nel collo : dice*do che i poueri non hanno bisogno di vità per viuere in pouertà et miserie. Hor questo giouane Luigi d'Almeyda hà fatto anchora vn'altra casa, e quando nascono i figliuoli, di quest'huomini prima che gli amazzino procura d'hauergli e gli fa alleuare nello spedal per fargli dopoi battezare e insegnare, cercandogli auuiamento per viuere. Da grandibimo essempio e edificatione tanto à gli christiani quanto alli gentili: e viue molto vertuosamente. Non è anchora riceuuto nella Compagnia, che io sappia; ma fa questo per sua diuotione. Domandate fratelli charibimi al S. gli dia perseueranza nella via ben cominciata; acciò co*seguisca il frutto dell'albero della vita, che Iddio communica alli perseueranti. Si mosse per queste nuoue Fra*cesco Toscano ad andar col suo Galeone (che è il maggior che sia in q*ste ba*de) verso il Giappon. Ua anchora Diego Pereira (p.55)
nella sua naue, e il.P.M.Melchior, secondo dicono questi huomini, anderà
in vn nauilio che chiamano giungo di Diego vaz de Aragon: che è stato
là molte volte; e forse gli altri nostri anderanno compartiti nelle naui
dette. Vedete fratelli charibimi quanto feruore e aumento da Iddio nostro signore
in tanto breue tempo: e con tanti pochi operarii in quella christianità;
che sarà quando verrete molti e pieni di grandi doni e vertù,
per eua*gelizzare e predicar il nome del altibimo Iddio? Dicono esser tanto
il concorso della gente, al sacro battesimo, che de cinquanta; cento e dugento
legue vengono gli huomini con tutte le sue famiglie, mogli, figliuoli, e schiaui,
doue stanno i nostri.P. per battezarsi.
Due Bonzi (cosi si chiamano i sacerdoti del Giappon) molto honorati; e delli
più letterati, che erano nelle parti di Meaco, vennero di terre molto
lontane à Bungo per disputar col.P. Balthassar Gago, per la grande fama,
che si spargeua per tutte le bande della legge del creatore del mondo. Vno di
loro principalmente era di molto sottile e acuto ingegno; et assai versato nelle
cose della Philosophia naturale: e molte volte ricercaua cose tanto alte, e
difficili, che sene stupiua il.P.Baldassar di tanta viuacità e dottrina
in vn gentile. Finalmente, dopò molte grandi dispute, venne Iddio. N.S.
à dare à tutti due vera intellige*za e chiara cognitione di se
stebi per laqual si conuertirno. Et perche allegaua il detto.P. nel disputare
alcuni luoghi di San Paolo; domandò quel più intelligente che
huomo fusse stato San Paolo; narrò gli molto per estenso come era stato
prima persecutore della chiesa, e capitale nimico di christiani, e che dopoi
essendo conuertito per la (p.56)
diuina bontà, era stato vn vaso d'elettione, per annuntiare il nome d'Iddio per tutto il mo*do, e haueua patito grandi trauagli per la confebione di questo santo nome: e che finalmente per quello perse la vita presente per acquistar co* glorioso trio*pho l'eterna. Rispose all'hora questo beato huomo, hor dunque poi che insieme adesso, ho seguitato San Paolo negl'errori e offese, che hà fatto contro Iddio aua*ti la sua conuersione: domandoui padre che mi poniate nome Paulo, acciò che per l'auenire io l'habbia à imitare nell'opere che fece essendo Apostolo di Christo. Questo al presente è vn huomo di quelli p* chi fa Iddio.N.S. opere di gra*dibima ammiratione nel Giappon, e secondo che dicono sopra tutti gl'altri che quiui sono conuertiti. Digiuna sempre dopò la sua conuersione; Dorme con vn sasso per guanciale e si leua continuamente à mezza notte à far l'oration sua mentale, nella quale spende assai tempo. Vsa discipline strane, e è instrumento, per loquale Iddio fa co*tinui miracoli. Va sempre di terra predica*do la legge d'Iddio e dichiarando il sacro Euangelio: et molti per le sue prediche si conuertono. Viene à confessarsi di te*po in tempo dal.P. Balthassar, e subito sene torna ad essercitare el suo tale*to. L'altro suo compagno doma*dò anche della vita d'un altro Santo e di lui pigliò il nome, e imitatione, e questo fu Santo Barnaba. Di modo che sono questi due reputati due colone; di tutti gl'altri christiani. Mi sono state dette tante cose, che'l signore operaua per loro, che la memoria no* mi basta per ritenerle. Se il portator di questa, (come monstraua volontà) anderà à passar l'inuernata in Goa, da lui intenderete molti particolari, che non ho tempo, ne luogo, de scriuergli. Iddio.N.S. per sua infinita clemenza vi co*fer- (p.57)
mi nel suo vero amor: e vi dia pienamente à sentir, e adempire sua santa
volontà. In remuneratione di queste nuoue per, amor di IESV nelle vostre
orationi domandate per questo misero seruo perseueranza; e aumento nelle vertù,
che pel Diuino seruigio mi sono necessarie.
Di Sunda vennero alla China nella naue di Diego Pereira otto Giapponesi. Menaua
di qui vno il.P.M. Melchior, che si chiama Gioachimo, del quale hauerei charo
di scriuerui molti particolari, Se non mi mancasse il tempo; il suo padre fa
spade nel Giappon, e lui è grande artefice di lima. Questo come vidde
gl'altri otto nella China, cominciò aparlargli di.N.S. finalmente gli
conuertì tutti, e gli battezò il Padre. M.Melchior. Hor vedete
Charibimi qua*do Iddio fa simile operà p* vn ferraro, che fara per vn
gra*de seruo suo che anderà molto acceso nel suo diuino amore? Alcuni
di questi Giapponesi morirno nella China, perseuerando infin' all'ultimo, molto
saldi nella fede. Nelli santi sacrificii delli Padri, e le meditationi delli
fratelli, e orationi delli fanciulli mi raccomando di tutto il cuore. Di q*sto
collegio di Malacca à.7.di Gennaio.1556.
Seruo inutile di tutti Luigi de Froys. [p.58]